La D.ssa Oriemme Tomellini ha ritenuto di inviare ad ogni famiglia villafranchese una lettera di "chiarezza" riguardo la revoca dello screening sulle patologie tiroidee. Lo fa come Presidente del consiglio comunale, dimenticando che il suo ruolo sarebbe "super partes" e non certamente da propagandista di partito; inoltre espone i fatti con superficialità e anche con molti omissis. Chiariamo bene i fatti...
La precedente amministrazione fu determinata ad effettuare, nell'arco di 5 anni, una campagna di screening sulle patologie tiroidee e sui disordini metabolici, patologie di cui soffre gran parte della popolazione lunigianese. L'incarico venne dato al Prof. Antonelli, un luminare in questo campo specifico e , credo, con molti più titoli, pubblicazioni ed esperienza universitaria della D.ssa Tomellini.
L'indagine si svolgeva, nel primo anno di ogni attività, a campione su diverse tipologie d'età e di sesso, che (lo spieghiamo alla D.ssa Tomellini) non significa "lotteria", ma uno strumento di misura valido per comprendere statisticamente fasce maggiori di popolazione. Queste indagini, ad esempio, sono servite a comprendere che lo Iodio ( e non odio), per combattere le patologie tiroidee statisticamente significative in Lunigiana (e in Sardegna), andava assunto su scala generale. Con Ordinanze del Sindaco, l'obbligo del sale iodato nelle mense scolastiche e negli esercizi commerciali (speriamo che la pratica venga mantenuta nelle mense da parte di questa amministrazione) ha ridotto e prevenuto la patologia del gozzo endemico.
Inoltre giova precisare alla D.ssa Tomellini, ma anche informare la popolazione, che le prestazioni ambulatoriali ASL che sono e saranno effettuate a Palazzo Baracchini, sono state silenziosamente" e faticosamente organizzate e volute dall'amministrazione Barani, di cui la sottoscritta aveva la delega sanitaria. Sempre la sottoscritta, nel corso di innumerevoli incontri con l' ASL, ha voluto e ottenuto tutti gli ambulatori di cui oggi la Tomellini si "vanta" nella sua lettera. (Dov'era Lei al tempo? )
Pertanto, invece di sparare saccenti consigli al Dott. Barani come medico e al Prof. Antonelli come ricercatore universitario, sarebbe molto meglio che la D.ssa Tomellini ritornasse dentro ai suoi orizzonti di semplice medico di famiglia (ruolo tuttavia dignitoso e importante, ma non tale da montarsi la testa), senza addentrarsi nella ricerca medico-scientifica e continuasse a studiare come Presidente del Consiglio Comunale, ruolo che ancora oggi pare non abbia ben compreso.
Andreina Della Pina
giovedì 15 ottobre 2009
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