Nel castello malaspiniano di Malgrate, fiore all'occhiello come recupero strutturale attuato dalle precedenti amministrazioni, si è svolto il convegno su "Giovanni Antonio Da Faje (1409-2009)" promosso dall' Associazione Manfredo Giuliani. Il Sindaco di Bagnone, Gianfranco Lazzeroni, partner della manifestazione assieme al Comune di Villafranca, ha tracciato l'importanza degli studi sulle cronache del Da Faje...
Il '400, ha introdotto il sindaco, è un momento storico di grande importanza, un momento di transizione tra un regime feudale al tramonto e le nuove "potenze territoriali" di Genova, Milano e Firenze che sulla Lunigiana dimostrano interessi territoriali, economici e politici.
E' un'età che avvia ad una maggior stratificazione sociale con l'ingresso di nuove classi mercantili, professionali e burgenses ( i ìcittadini svincolati da obblighi feudali). Si espandono i borghi lunigianesi e aumenta la libera circolazione di persone che cercano fortuna in realtà più promettenti.
Questo delicato passaggio storico si ritrova nelle cronache di Antonio Da Faje, dove si mescolano fatti minuti ed echi di avvenimenti maggiori. Le cronache dell'antico "speziale" sono una risorsa per il territorio ed il Sindaco
Lazzeroni ha ringraziato l' Associazione Manfredo Giuliani per l'impegno dimostrato e che dimostrerà nel ricercare approcci anche nuovi e creativi che possano far luce sulla storia delle nostre radici. Germano Cavalli, Presidente dell' associazione, ha subito accontentato l'invito del sindaco, ponendo in luce i molti aspetti che ancora dovranno essere approfonditi sull'insigne figura, in modo particolare quel profilo psicologico ed antropologico che emerge dai suoi scritti. Lectio Magistralis per il Professor Giuseppe Benelli, il quale ha messo in sapiente corrispondenza la Storia, quella con la S maiuscola, con la cronaca. Egli ha fatto comprendere come ogni prova documentale, anche quella umile della cronaca, scritta anche da chi un tempo s'era ingegnato da solo, ha il valore e la dignità della grande storia. E se oggi possiamo comprendere meglio la nostra storia locale, lo dobbiamo anche ad Antonio Da Faje. Tra i tanti intervenuti, l' Avvocato Andrea Baldini ha tenuto banco, muovendo l'interesse della platea sui delitti e sulle pene dell'epoca, portandoci, con il suo stile coinvolgente in situazione, raccontando tre condanne eseguite all'epoca e citate dal Da Faje; eppure svolgendo al contempo una approfondita disamina, nelle fonti del diritto, sulla triste pratica crudele dell' esemplarità dell'esecuzione.
Vorremo pure noi vestirci con le penne del pavone, affermando che lo spirito del Da Faje, il senso della territorialità e l'amore per le proprie radici e tradizioni, unite al bisogno di raccontare le storie della gente umile, siano all'origine della filosofia leghista. Ma temiamo che al Professor Cavalli possa venire un colpo, per cui ci asteniamo.
giovedì 15 ottobre 2009
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