Per carità, iniziare un processo di "beatificazione" su un mandato amministrativo che è durato tre mesi è perfettamente lecito. Farlo sulle teste dei vivi e a scapito della loro onorabilità, "picconando" l' Onorevole Barani come se fosse stato il Saddam Hussein di Villafranca, richiede perlomeno alcune precisazioni. Doverose...
Non starebbe a me, che ho avuto poco a che fare con la giunta precedente, ma sta diventando insopportabile il linciaggio verso un politico che ha veramente mutato il corso di Villafranca.
L'On. Barani è giunto a Villafranca dopo i mandati amministrativi di Aulla. In Lunigiana non c'è uno che non possa dire che Aulla, con lui, ha avuto uno sviluppo eclatante, distaccando di parecchie lunghezze Pontremoli e Fivizzano, le altre due realtà che erano a contendere il primato di capitale della Lunigiana. Quando è giunto a Villafranca, candidandosi a Sindaco, la comunità politica era dominata da un forte immobilismo e da decadenza. Così la vedevo io e così lo riconoscevano i Villafranchesi. I principali beni pubblici (cinema, piscine, aree urbane, scuole ) erano in disfacimento. La Casa Comunale sembrava un convento delle Carmelitane Scalze, dove i cittadini erano presi da depressione quando entravano. Se qualcuno osasse dire che non sono state fatte le opere di risanamento e di decoro, quel qualcuno è un bugiardo. Se qualcuno osasse dire che l'aspetto della cittadina non è migliore di come l'ha trovata il Sindaco Barani, quel qualcuno è un bugiardo. Parlare di marciapiedi, parcheggi, piscine, teatro, scuole, piazze, parchi danteschi e
altro e altro, sarebbe troppo lungo e non lo faccio. Chi ha occhi per vedere ha visto e lo sta vedendo anche ora. In più ha lanciato un sogno, ma di quelli veri, non le fanfaluche inconsistenti. Ha immaginato un futuro commerciale e di benessere, centrato sul casello autostradale e le aree mercantili e turistiche. Non credevamo ai suoi sogni? Io dico che ci credevamo. Però i Villafranchesi hanno scelto altrimenti. Ci sarebbe da discutere molto su come si getta al vento la propria fortuna per quella "puzza al naso" provinciale che porta alle scelte più irrazionali. Forse la squadra era in parte sbagliata, e questo lo riconosco. Forse qualcuno sarà stato anche antipatico, e questo succede. Forse c'era un po' di arroganza, ma sempre meglio dell'ipocrisia vendicativa e dell'incompetenza. Ma gettare alle ortiche una fortuna quando si sapeva che sarebbe finita come è finita, è peggio che un atto sconsiderato. E' un suicidio.
venerdì 2 ottobre 2009
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