Credo si sia raggiunta, nella comunità villafranchese, quella serenità di spirito per fare alcune riflessioni. E' indubbio che la recente scomparsa del Sindaco, Dottor Antiga, abbia mosso molte emozioni. In queste situazioni espressioni come "guerriero della luce" e "Sindaco coraggio", lette sui giornali, ci stanno tutte, anche se leggermente sconfinanti nella retorica. Il profilo del Dottor Antiga, tracciato in chiesa dal nostro parroco, Don Giovanni Barbieri, è stato autentico e sincero.
Don Giovanni ha rifuggito i luoghi comuni e ci ha raccontato il coraggio di una persona (e amico) che, pur sapendo di lottare con una grave malattia, ha affrontato il destino con dignità. Ne ha ricordato anche il "carattere spigoloso" e comunque sorretto da profonda fede. Di questo, quindi, devo dargliene atto: partecipe senza retorica, sincero senza esaltazione.
Ho avuto modo di parlare, in un precedente articolo, dell' ipocrisia che accompagna le situazioni in cui un conoscente è affetto da una grave malattia, sostenendo che ci nascondiamo spesso, per esorcizzare la paura o per tipica cultura occidentale,dietro frasi ricorrenti e poco empatiche. Ciò vale naturalmente anche per la morte, e tendiamo a dimenticare i difetti per esaltare i pregi. Ed è giusto e consolatorio che sia così.
In questo status quo, tuttavia, nasce una situazione "kafkiana", cioè una situazione paradossale che non è affatto piacevole. Il "non dire quello che si pensa" perché
siamo di fronte ad un coinvolgimento fortemente emotivo, diventa una regola e un obbligo. E c'è sempre qualcuno che, approfittando in modo ipocrita di questa
situazione, ti dirà "vergognati" se osi solo parlarne. Poi ci sono coloro che fanno rientrare questi accadimenti, come la malattia e la morte, nei loro calcoli. Sanno che è imbarazzante parlarne e strumentalizzano i condizionamenti e le emozioni ai loro fini. E non sto parlando del Dottor Antiga.
Con queste premesse, doverose per valutare il senso di questo articolo, giungo alla domanda fatidica: era giusto proporre un candidato a sindaco di cui si sapevano le gravi condizioni di salute? E ancora: alla luce di quanto è accaduto, è stato corretto assumere un impegno e una difficile responsabilità amministrativa verso la nostra
comunità, sapendo che difficilmente ciò poteva essere mantenuto? Si dirà che questo i Villafranchesi lo sapevano e che comunque hanno votato la lista "Villafranca nel cuore".
No, non è vero, il particolare non insignificante è stato taciuto, o almeno è stata taciuta l'effettiva gravità. Anzi tutta la campagna elettorale è stata improntata al "vergognati se ne parli". Al solo parlarne, lo ricordo come osservatore, si alzavano fieri cipigli e bocche moraleggianti. La situazione, paradossale, si è evidenziata in modo eclatante nel consiglio comunale in cui è stato soppresso l'intero piano strutturale. Cioè il futuro della città. Il Sindaco non era presente e si sapeva il perché. La maggioranza sapeva delle gravi condizioni di salute del Dottor Antiga, eppure non ha receduto da compiere
un pesante atto amministrativo, promettendo il rifacimento di un nuovo piano strutturale pur sapendo che questa promessa non poteva in alcun modo essere mantenuta. Potremmo dire che si è mentito ai Villafranchesi? Non lo so, è una valutazione che devono fare i Villafranchesi stessi.
Distinguiamo quindi due situazioni che uguali non sono. Da una parte l' uomo, che merita tutto il nostro rispetto per il coraggio dimostrato. Dall' altra il Sindaco.
Non ho dubbi che la frase sul sito di Facebook dedicata al sindaco Antiga "A chi ci ha regalato un sogno con la promessa di continuare a sognare" sia una bella frase.
Il sogno fa parte del patrimonio dei leader. Ma nel difficile mestiere di Sindaco questo non basta. Un Sindaco ha la responsabilità di una amministrazione. E' il responsabile dello sviluppo di una comunità. Sceglie i propri collaboratori in un rapporto fiduciario, ma non è nemmeno ipotizzabile che passi le proprie responsabilità ad altri perchè impedito. Per questo torneremo a votare.
Se chiedessimo ai Villafranchesi cosa vorrebbero dal loro sindaco ideale, sicuramente direbbero "facci sognare" ma immediatamente dopo: " sii presente ad ascoltare i nostri problemi, fai capire che sei al lavoro nella casa comunale, guida questa amministrazione perché ti abbiamo votato".
Sicuri che tutti gli aspetti di questo difficile mestiere pubblico potevano essere mantenuti? E chi credeva di mantenerli al posto del Sindaco?
Giordano Bruno
martedì 1 settembre 2009
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