L' eroiken plotonen del Sergenten (sieben soldaten) hanno gettato il kuore oltre l'ostakolen. Naturalmente con qualche gaffes. Ad esempio citando Mastella senza prima aver sentito il loro Coordinatore provinciale. Dubitiamo che proprio Jacopo Ferri avrebbe dato l'autorizzazione a simili riferimenti troppo freschi nella sua storia politica e su cui, è bene chiarirlo, non abbiamo nulla da eccepire e tantomeno da moraleggiare. Roberto Malaspina è stato un "ferriano". Anzi possiamo dire che appartenga alla generazione di giovani che ha avuto in Enrico Ferri un maestro e che ne hanno condiviso il percorso politico...
E' come dire imparare a far politica da un generale e non da un sergenten. Poi possono anche intervenire alcune delusioni, può essere che il progetto in corso si modifichi o che non sia possibile trovare spazi personali.
Purtuttavia è la storia di una politica che non ha mai voluto essere accomodante e che ha portato o ha tentato di portare in Lunigiana un vento di rinnovamento democratico, popolare, riformista e liberale. La convinta adesione alla Lega Nord di Roberto Malaspina è stata una logica conseguenza per come stava sbandando la campagna elettorale del Pdl, dalla quale anche l'eroiken sergenten, come detto in un precedente articolo, non può tirarsi fuori. La Lega ritiene il PDL partner e alleato, ma non può far a meno di criticare una politica di divisioni al loro interno, palesi od occulte, che ha portato alla sconfitta in tutti i Comuni e a una ecatombe di quadri validi che si erano sempre impegnati per la crescita di FI. Di questo gioco al massacro è bene non essere corresponsabili e bene ha fatto Malaspina.
Suggeriamo pertanto all' eroiken plotonen di non fare l'ultimo assalto suicida. Non siamo a Stalingrado e nessuno è accerchiato senza speranza.
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